June 18, 2009

ritratto

ho cominciato a disegnare per ribellarmi alle aspettative che si erano create attorno a me.
inizialmente è stato un mezzo per attirare attenzione, un passatempo, poi un modo per concentrarmi, sospendere gran parte del pensiero logico e dare forma all'informe. il motore dei mei disegni è comunque sempre stato l'inconscio.

le meccaniche dell'inconscio sono inizialmente illeggibili e ben si spiega: si plasma fin dalla nascita e quando siamo cresciuti abbastanza da maturare il desiderio della ricerca interiore, ormai di lui non ne percepiamo che i risultati, che neppure si leggono ma si eseguono senza obiezioni. ma io ho bisogno di capire perché faccio quello che faccio, saperlo serve a costruirmi un'identità.

il disegno non è la chiave per la mia ricerca interiore, ma è il modo con cui mi alleno a stare nel semi conscio, dove si percepisce forte il flusso di pensieri ma dove non si legge niente. non sono infatti in grado di dare una lettura all'arte, né di riflettere mentre creo ma piuttosto mi abituo a sapere che c'è qualcosa che quasi sempre sfugge alla coscienza. è così che nasce in me il bisogno di pormi delle domande.